STIFFELIO / AROLDO
both operas

STIFFELIO
Di qua varcando sul primo albore
Una finestra ei vide aprire,
E come colto da gran terrore
A quella un giovane poi comparire.
..
Era una donna a lui dappresso
Che fuor di senno quasi parea . . .
Egli esitava, ma poi l'eccesso
Dello spavento vincer dovea;
Sulla finestra ratto montò,
E giù nell'onda precipitò.

STIFFELIO
Colla cenere disperso
Sia quel nome e quel delitto;
Dio lo disse, Dio l'ha scritto:
Al fratel s'indulger.

STIFFELIO
Vidi dovunque gemere
Oppressa la virtude,
Vegliardi vidi e giovani
Del vizio in schiavitude;
Vinto dall'oro il merito,
Delusa la giustizia,
E in mare di nequizia
Vagar l'umanita.
..
Le ingenue
Custodi del pudore,
Le donne, rotto il vincolo
Del coniugale amore . . .

STIFFELIO
Ah v'appare in fronte scritto
Qual rimorso vi fa guerra!
Figlio solo d'un delitto
Quel silenzio accusator!
Ah ch'io cada fulminato,
M'inabissi pur la terra!
Su me scagglisi il creato
Se mi colse il disonor!


LINA
Tosto ei disse! . . . Ah son perduta!
Quai discolpe usar potrei?
Il rimorso mi fa muta,
Un accento non avrei.
Questa misera tradita
Niuno in terra può salvar.
A te ascenda, o Dio clemente,
Il sospiro, il pianto mio . . .
Tu perdona, o colla vita
Possa l'onta cancellar!
Verrà . . . dovrò risponder! Che risponder?
Confessar forse? . . . Ah no! . . . scriver fia meglio.


STIFFELIO
Non solo all'iniquo ch'ha il Maestro venduto,
Ma a quanti tradiscon m'udrete imprecare
A lui che s'insinua, che simula astuto,
Che insidia, che macchia il domestico lare;
Che stende la mano all'uomo ingannato,
E infame poi vanta l'onore involato! . . .
A lui per an·tema fia sol ch'io ripeta
Il carme ispirato del grande poeta . . .

LINA / MINA
Ah dagli scanni eterei,
Dove beata siedi,
Alla tua figlia volgiti,
L'affanno suo deh vedi;
Queste pentite lagrime
Offri all'Eterno trono,
E se i beati piangono,
Piangi tu pur con me.
Non vorra il suo perdono
Negarmi Iddio per te.

LINA
Perder dunque volete
Questa misera tradita! . . .
Se restate, la mia vita
Tutta in pianto scorrer!
Maledetto non andrete
Dalla donna un di beata.
Chi rendeste sventurate
Benedirvi ancor sapra.


STANKAR / EGBERTO
Lina / Mina, pensai che un angelo
In te mi desse il cielo,
Raggio d'amor purissimo
Degli anni miei sul gelo . . .
Stolto! . . . sognai! . . . Sparita
La gioia di mia vita;
Un'innocente lagrima
Spirando non vedrò
Solo seguace al feretro
Il disonore avrò.
...

Oh gioia inseprimibile,
Che questo core innondi,
È troppo, troppo il palpito
Che in tutto me diffondi!
Convulsa provo un'estasi
Che quasi par deliro!
La voce ed il respiro
Mancar gi sento a me!
Vendetta! . . . Ah vieni, affrettati,
Rinascerò per te!


STIFFELIO / AROLDO
Opposto il calle che in avvenire
La nostra vita dovra seguire . . .
Col guardo fisso soltanto in Dio
Vo' rassegnato correre il mio . . .
Voi, stretta all'uomo del vostro core,
Trarvi potrete dal disonore . . .


STIFFELIO / AROLDO
Ah sì, voliamo al tempio,
Fuggiam le inique porte,
Delitto solo e morte
Qui l'uomo vi stampò.
Ai seduttori esempio
Rimanga questo tetto . . .
Iddio l'ha maledetto,
D'infamia il fulminò.
AROLDO
Sotto il sol di Siria ardente
Ricoperto d'aspre maglie,
Questo cor nelle battaglie
Non tremava che per te.
..
Lorché giacqui per ferita
Lungamente spasimando,
Solo, ah! solo a te pensando
Si leniva il mio dolor.

STANKAR / EGBERTO
Dite che il fallo a tergere
La forza non ha il core;
Che de' rimorsi il demone
Troppo vi fa terrore;
Dite ch' men difficile
All'anima spergiura
Svelar la colpa impura
Che morte a lui dar.
Non basta a voi l'infamia,
Essere vil volete! . . .
..
Ed io pure in faccia agli uomini
Dovrò l'ira soffocare,
La vergogna dovrò vincere,
Voi mia figlia ancor nomare;
Voi, l'indegna che disprezzo,
Voi, del padre disonore.

STANKAR / EGBERTO
Or meco venite, il pianto non vale;
Nessuno sospetti l'evento fatale:
Stia come in sepolcro celato l'errore,
Lo esige, lo impera del sangue l'onore.
A Müller del mondo l'amor fia salvato,
Sia Aroldo all'amore del mondo serbato,
Se il vostro perdeva mutabile amor.

LINA / MINA
Orrenda parola! . . . per sempre perduto! . . .
Il pianto si celi, il duolo sia muto;
Sorrida serena nel volto la calma,
Nasconda l'atroce procella dell'alma! . . .
Perduto! . . . perduto! . . . eppure adorato
Qual cosa celeste fu sempre dal cor! . . .

EGBERTO
Eterna vivrà in Kenthe
la memoria
Del glorioso istante
In cui m'e dato accorvi nel mio tetto...
Ed or di re Riccardo alcuno esponga
Le gesta in Palestina.


AROLDO
Vi fu in Palestina tal uomo che indegno
L'onor d'un amico d'insidia fe' segno.
A libro racchiuso fidava uno scritto
Che il calle appianargli doveva al delitto.
Un vecchio, vegliando dell'ospite il lare,
La tresca nefanda giungeva a svelare!...
Il vil, che tradiva la fede, l'onore,
Accerchi tremendo l'eterno furore...
Ma storia simile qui un vate narrò;
Gli stessi suoi detti ripetervi vo...

TUTTI
Oh qual m'invade ed agita
Terrible pensiero!
Fatal, fatal mistero
Tal libro sveler!


MINA
Ah dal sen di quella tomba
Cupo fremito rimbomba!...
Scellerato fu l'accento
Che lo giunse a provocar.
Di mia madre l'ombra irata
Già ne sorge, su me guata!...
Oh terrore!... già mi sento
Dal suo labbro fulminar.
Ah fuggite!... il mio spavento
Si raddoppia a voi dinante;
Maledetto sia l'istante
Che vi scesi ad ascoltar.


STIFFELIO / AROLDO
Ah! . . . Era vero? . . . ah no! . . . impossibile! . . .
Che ho mentito, almeno dite . . .
Un accent o proferite . . .
Vi scolpate per pietade!
Ma tu taci! . . . È tolto il dubbio!
Il mio pie' grave; ti schiaccera!
...
Me disperato abbruciano
Ira, infernal furore,
Tranquilli la man gelida
Voi mi gravate al core . . .
Ah fate prima ch'ardermi
Le vene cessi il sangue,
E la virtù che langue
Sara più forte in me! . . .
Lasciatemi, lasciatemi . . .
Tutto il mio cor perdé.

AROLDO
L'istante s'avvicina!...
O Santa Terra, o campi d'Ascalona
Del sangue mio bagnati!...
O sole d'Oriente che la Croce
Baciasti sculta sulla mia lorica,
È cruda in ver questa mercé ch'io colsi!...
Ma giunge alcuno!... è desso!... Il tuo furore
In te racchiudi, né tradirmi, o core.


AROLDO
Ah da me fuggi, invólati,
Né t'appressar più mai...
I cari miei, la pàtria,
Tutto per te lasciai..
Qui volli in pace vivere,
Sottrarmi al disonore,
E tu vi giungi a schiudermi
Novello incendio in core?...
Va... non volermi astringere
A maledirti ancor.


MINA
Allora che gli anni avran domo il core,
E bianco il mio crine sarà pel dolore;
Allor che questi occhi fien muti di pianto,
E alfin l'ora estrema suonare m'udrò...
Non torni la speme, la speme soltanto
Che allor perdonata almeno morrò.