ATTO SECONDO
Scena I
LINA:
Oh cielo! . . . dove son io! . . .
Quale incognita possa qui mi trascina! . . .
Egli verra! . . . qui dove tutto orrore! . . .
In ogni tomba sculto
In cifre spaventose
Il mio delitto io leggo! . . .
Il murmure d'ogn'aura mi par voce
Che un rimprovero tuoni!
Ah di mia madre questo il santo avello! . . .
Ella sì pura! . . . ed io! . . .
Madre! . . . madre, soccori al dolor mio.
Ah dagli scanni eterei,
Dove beata siedi,
Alla tua figlia volgiti,
L'affanno suo deh vedi;
Queste pentite lagrime
Offri all'Eterno trono,
E se i beati piangono,
Piangi tu pur con me.
Non vorra il suo perdono
Negarmi Iddio per te.
ATTO SECONDO
Scena II
RAFFAELE:
Lina . . . Lina!
LINA:
Parlate sommesso
Per pietade . . . mio padre qui presso.
Indovina Rodolfo . . . sa tutto . . .
RAFFAELE:
Federico sol reo ei sospetta;
Vostro padre la prova ha distrutto . . .
LINA:
E il rimorso ch'eterno ne aspetta?
RAFFAELE:
Non lo teme chi serve all'amore.
LINA:
Fui sorpresa; non v'ama il mio core . . .
RAFFAELE:
Cruda, sempre pur v'amo . . .
LINA:
Il provate:
I miei scritti, l'anel mi ridate . . .
Di qua tosto partite . . . involatevi . . .
RAFFAELE:
No, a difendervi qui resterò.
LINA:
Perder dunque volete
Questa misera tradita! . . .
Se restate, la mia vita
Tutta in pianto scorrer!
Maledetto non andrete
Dalla donna un di beata.
Chi rendeste sventurate
Benedirvi ancor sapra.
ATTO SECONDO
Scena III
RAFFAELE:
Io resto.
LINA:
Allor Rodolfo sapra tutto.
STANKAR:
Ei tutto ignorera . . .
LINA:
Padre!
STANKAR:
Partite.
LINA:
Ah, ne' vostr' occhi io leggo . . .
STANKAR:
M'obbedite.
ATTO SECONDO
Scena IV
STANKAR:
Scegli . . .
RAFFAELE:
Un duello?
STANKAR:
Sì, e mortale . . .
RAFFAELE:
Ma la sorte non eguale . . .
STANKAR:
Tu ricusi! . . . al mondo in faccia
Vo' insultarti . . .
RAFFAELE:
La minaccia
Io non curo . . . fia lodato
Chi avr un veglio rispettato . . .
STANKAR:
Se' un fame . . . un vile indegno . . .
N ancor t'ecciti allo sdegno?
Spento dunque in te l'onore? . . .
RAFFAELE:
Paziente son, signore . . .
STANKAR:
Oh mia rabbia! . . . Ebben ascolta . . .
RAFFAELE:
Basti! . . .
STANKAR:
M'odi anco una volta;
S'ora invano t'ha gridato
Vile, infame il labbro mio,
Fare a tutti disvelato
Chi tu sia saprò ben io.
RAFFAELE:
Basti . . . Stankar! . . .
STANKAR:
Venturiero,
Che t'avvolgi nel mistero . . .
Nobil conte Raffaele,
Tu non sei che un trovatello!
RAFFAELE:
Ah! Una spada! . . .
STANKAR:
Grazie, o sorte!
RAFFAELE:
Una spada! . . . in guardia . . .
STANKAR:
A morte.
TUTTI E DUE:
Nessun demone, niun Dio,
A' miei colpi ti torr'.
Col tuo sangue il furor mio
L'onta infame tergera
ATTO SECONDO
Scena V
STIFFELIO:
Qual rumore! . . . Un duello! . . .
Abbassate
Or quell'armi!
RAFFAELE e STANKAR:
Stiffelio! . . .
STIFFELIO:
Voi siete!
Santo il loco che sì profanate . . .
I sepolcri col piede premete,
Sopra il capo la croce vi sta!
STANKAR:
Vieni altrove . . .
STIFFELIO:
Dio pur vi sara.
STANKAR e RAFFAELE:
Ne lasciate . . . un di noi dee morire . . .
STIFFELIO:
Io saprovvi dovunque seguire.
STANKAR:
Dimmi, scordi a chi parli?
STIFFELIO:
Di Dio
Ora parlo nel nome . . . Acoltarmi
Solo spetta qui a voi. Giù quell'armi;
Sia l'offesa coperta d'oblio . . .
Il fratello perdoni ai fratello . . .
STANKAR:
Mai . . .
STIFFELIO:
Più giovin . . . tu pria, Raffaele . . .
La tua destra! . .
STANKAR:
Oh eccesso inaudito!
La man stringi dell'uom ch'hai tradito!
STIFFELIO:
Ah! . . . tradito! . . .
STANKAR:
Che dissi!
STIFFELIO:
Parlate?
STANKAR:
No, lasciatemi . . .
STIFFELIO:
Il vo' . . . terminate.
ATTO SECONDO
Scena VI
LINA:
(Qui dell'armi!)
STIFFELIO:
Si sveli il mistero.
LINA:
Oh ciel!
STANKAR e RAFFAELE:
Lina!
STIFFELIO:
Saprò alfine il vero.
LINA:
Grazia! Grazia! Rodolfo!
STIFFELIO:
Grazia!
Era dunque costui! . . .
STANKAR:
Müller!
STIFFELIO:
Ah! . . . Era vero? . . . ah no! . . . impossibile! . . .
Che ho mentito, almeno dite . . .
Un accent o proferite . . .
Vi scolpate per pietade!
Ma tu taci! . . . È tolto il dubbio!
Il mio pie' grave; ti schiaccera!
LINA:
(Ah scoppiata omai la folgore
Che ruggia sulla mia testa,
E la vita che mi resta
Morte lenta a me sar!
Dio, che padre sei de' miseri,
Non negarmi tua pieta!)
STANKAR:
Or da Dio con quelle lagrime
È il destino tuo gi scritto . . .
Reo tu sei di tal delitto
Che più inulto non andr.
S'ora fu sospeso il fulmine,
Più tremendo poi cadra.
RAFFAELE:
Pronto sono; che più tardasi?
Me tremante non vedrai;
Dal mio braccio apprenderai
S'io conosca la vilt.
Nuova pugna inevitabile
L'onor mio vendicher.
STANKAR:
Dessa non e, comprendilo,
Che devi ora punire . . .
STIFFELIO:
Ah veggo chi il colpevole!
Onor vi fe' brandire
Quel ferro a vendicarmi . . .
Non più . . . Riprendi l'armi!
RAFFAELE:
Contro di voi! . . . Nol vo' . . .
STIFFELIO:
Difenditi . . .
RAFFAELE:
No . . . No.
STIFFELIO:
Non odi in suon terribile
Girdarti queste tombe:
Trema, a punirti, o perfido,
L'ora fatal tuonò! . . .
CORO:
Non punirmi, Signor, nel tuo furore,
O come nebbia al sol dileguerò!
Miserere di me, piet Signore.
Miserere, e tue glorie canterò.
ATTO SECONDO
Scena VII
JORG:
Stiffelio?
STIFFELIO:
Quale suono!
JORG:
I tuoi fratelli sono . . .
STIFFELIO:
Che von'?
JORG:
Conforti chieggono . . .
STIFFELIO:
Conforti! . . . Ah! . . .
JORG:
Torna in te!
STIFFELIO:
Me disperato abbruciano
Ira, infernal furore,
Tranquilli la man gelida
Voi mi gravate al core . . .
Ah fate prima ch'ardermi
Le vene cessi il sangue,
E la virtù che langue
Sara più forte in me! . . .
Lasciatemi, lasciatemi . . .
Tutto il mio cor perdé.
JORG:
Non senti? . . .
LINA, STIFFELIO e STANKAR:
Istante fiero!
JORG
Solleva il tuo pensiero . . .
E chi sei tu rammentati!
STIFFELIO:
Ah, sacerdote sono!
Dio, a parlar loro ispirami.
TUTTI:
Di pace, di perdono!
STIFFELIO:
Perdon! Giammai! La perfida . . .
Sia maledetta!
TUTTI:
Oh cielo!
JORG:
Da questa croce agli uomini
Ha Cristo perdonato . . .
STIFFELIO:
La croce! Ahime! Qual gelo!
Io . . . muoio!
TUTTI:
Oh sventurato!