AROLDO / STIFFELIO


ACT 2

ATTO TERZO
Scena I



STANKAR:
Ei fugge! . . . e con tal foglio
Lina a seguirlo tenta! . . .
Infame! . . . egli s'invola a mia vendetta! . . .
O spada dell'onor che per tant'anni
Cingevi il fianco del guerriero antico
E nei cimenti a lui mietevi gloria,
Vanne lungi da me . . . più non ti merto . . .

Disonorato io son! . . . disonorato!
E ch' la vita mai senza l'onore?
È un'onta . . . ebben, sì tolga . . .
Sì, sì un istante, e tutto sia finito!

Ma lasciar tutto! . . . Stiffelio . . . la mia figlia! . . .
La mia colpevol figlia! . . . che! . . . una lagrima! . . .
Lagrima il ciglio d'un soldato! . . . Oh quanto
Sei tu grande, o dolor! . . . Mi strappi il pianto.

Lina, pensai che un angelo
In te mi desse il cielo,
Raggio d'amor purissimo
Degli anni miei sul gelo . . .
Stolto! . . . sognai! . . . Sparita
La gioia di mia vita;
Un'innocente lagrima
Spirando non vedrò
Solo seguace al feretro
Il disonore avrò.


ATTO TERZO
Scena II



STANKAR:
Ah sì finisca . . . Addio, Stiffelio . . .
Addio estremo . . .


JORG:
Ei qui verra . . .

STANKAR:
Chi?

JORG:
Voi! . . . Stiffelio cerco.

STANKAR:
È inaccesso a tutti . . .

JORG:
A me nol fia
Quando sapra
che Raffaele raggiunsi.

STANKAR:
Che di'?

JORG:
Ei verra tra poco . . .


ATTO TERZO
Scena III


STANKAR:
Qui Leuthold! Qui verra; Leuthold!
In questo tetto uno di noi morrà!
Oh gioia inseprimibile,
Che questo core innondi,
È troppo, troppo il palpito
Che in tutto me diffondi!
Convulsa provo un'estasi
Che quasi par deliro!
La voce ed il respiro
Mancar gi sento a me!
Vendetta! . . . Ah vieni, affrettati,
Rinascerò per te!



ATTO TERZO
Scena IV


STIFFELIO:
Dite ai fratei che al tempio
Sarò fra pochi istanti
Lasciatemi . . .

JORG:
Egli viene . . .




ATTO TERZO
Scena V


RAFFAELE:
Ricercare mi feste?

STIFFELIO:
Sì.

RAFFAELE:
Prevedo qua
I rimbrotti . . .

STIFFELIO:
Non un detto.

RAFFAELE:
Non m'opporrò a vendetta, se bramate . . .

STIFFELIO:
Solo ho un'inchiesta . . .

RAFFAELE:
Quale?

STIFFELIO:
Che fareste, se pur libera fosse
Lina? . . .

RAFFAELE:
Che dite!

STIFFELIO:
Io chiedo! . . . Rispondete.

RAFFAELE:
A impossibil supposto?

STIFFELIO:
Fritz? . . .
S'avverta Lina, che qui l'attendo . . .


RAFFAELE:
E che cercate?

STIFFELIO:
Saper s'è a voi più cara
Colpevol libertade, o l'avvenire
Di donna che perdeste...
Là tutto udrete..


RAFFAELE:
(Cielo!)



ATTO TERZO
Scena VI



STIFFELIO:
Inevitabil fu questo colloquio
Prima di separarci . . .

LINA:
Che! . . . Partite? . . .

STIFFELIO:
Sì . . . questa sera . . .

LINA:
Voi! . . . Come?

STIFFELIO:
Udite!
Opposto il calle che in avvenire
La nostra vita dovra seguire . . .
Col guardo fisso soltanto in Dio
Vo' rassegnato correre il mio . . .
Voi, stretta all'uomo del vostro core,
Trarvi potrete dal disonore . . .

LINA:
Che dite! . . .

STIFFELIO:
Quando ci unimmo sposi,
Perchè dovunque perseguitato,
A tutti il vero mio nome ascosi;
Dal dritto sciogliere tal nodo dato.
Quest'atto il frange . . .

LINA:
Cielo, un divorzio! . . .

STIFFELIO:
A voi, segnatelo . . . firmato io l'ho.

LINA:
Ah, fatal colpo attendermi,
Rodolfo, qui sapea! . . .
Ma degna di rimprovero
Almeno mi credea . . .
No . . . d'uno sprezzo acerrimo
Trovo sol qui l'orror! . . .
Schiacciatemi . . . uccidetemi . . .
Morrò per vostro amor!

STIFFELIO:
Speraste che per lagrime
Scemasse il dolor mio! . . .
Che l'onta incancellabile
Coprissi alfin d'oblio! . . .
Che rassegnato accogliere
Potessi il disonor! . . .
Ah vivon quanto l'anima
Le offese dell'onor! . . .

LINA:
A me quell'atto . . . Datelo.

STIFFELIO:
Firmate?

LINA:
Sì.

STIFFELIO:
(Che ascolto!)

LINA:
Trama pensaste il piangere . . .
Ora tal dubbio tolto . . .

Entrambi siamo or liberi,
Tutto tra noi cessò.

Ora il potrete . . . Uditemi!

STIFFELIO:
Non più, signora!

LINA:
Il vo'!
Non allo sposo volgomi,
Ma all'uom del Vangelo.
Ei fino dal patibolo
A' rei dischiude il cielo . . .
La donna più non supplica,
Qui la colpevol sta . . .

STIFFELIO:
Lasciatemi . . . lasciatemi . . .

LINA:
Ministro, confessatemi . . .

STIFFELIO:
Voi! Voi! Che udrò?

LINA:
Quanto Müller
Voluto udir non ha.
Egli un patto proponea
Ch'altrui moglie mi rendea,
Quasi al mondo, lui perduto,
Trovar pace avessi potuto;
Quasi a prezzo tal volessi
Racquistarmi ancor l'onore . . .
Quasi vivere io potessi
Discacciata dal suo core . . .

STIFFELIO:
Basti! Basti!

LINA:
D'altrui moglie!
Ah voi dunque non capite
L'amor mio! . . .

STIFFELIO:
Amor! . . . che dite! . . .

LINA:
V'amai sempre . . . sempre v'amo;
Testimonio Iddio ne chiamo . . .

STIFFELIO:
Ma colui! . . .

LINA:
Fu tradimento . . .

STIFFELIO:
Vi tradiva! . . .

LINA:
Sì . . .

STIFFELIO:
Fia spento . . .
Io n'ho il dritto . . .

LINA:
Cielo! . . .

STIFFELIO:
È la.




ATTO TERZO
Scena VII



STANKAR:
Non v'è più.

LINA:
Che!

JORG:
Un'uccisione?

STIFFELIO:
Un duello?

STANKAR:
Un'espiazione . . .
Chi poteva il disonore
Rivelar, estinto gia.


JORG:
Vieni al tempio del Signore,
Virtù nuova avrai cola.



ATTO TERZO
Scena VIII



STIFFELIO:
Ah sì, voliamo al tempio,
Fuggiam le inique porte,
Delitto solo e morte
Qui l'uomo vi stampò.
Ai seduttori esempio
Rimanga questo tetto . . .
Iddio l'ha maledetto,
D'infamia il fulminò.

LINA:
A dunque non v'ha in terra
Conforto al mio dolore! . . .
D'involontario errore
Perdono non avrò!
Clemente Iddio disserra
Di tua piet il tesoro,
Col palpito t'imploro
D'un cor che non peccò!



ATTO TERZO
Scena IX


CORO, DOROTEA, FEDERICO:
Non punirmi, signor, nel tuo furore,
O come nebbia al sol dileguerò!
Miserere di me, piet, Signore,
Miserere, e tue glorie canterò.

STANKAR:
Se punii chi m'ha tradito
Nell'onor ch' tuo dono,
Come a Davide pentito,
Dio, concedimi il perdono.

LINA:
Confido in Te,
Signor, pietà
Non nieghi a me
La tua bontà.


ATTO TERZO
Scena Ultima


JORG:
Stiffelio?

STIFFELIO:
Eccomi . . .

LINA:
(Udirlo ancor potrò!)

STIFFELIO:
(Qual donna!)

LINA:
(Non mi connobe!)

STIFFELIO:
Qui restate.

JORG:
L'alma afforza
Speran tutti in te.



STIFFELIO:
Ciel!

JORG:
Ch'hai?

STIFFELIO:
Dessa! . . .

JORG:
Pensa ove sei! . . . coraggio! . . .

STIFFELIO:
Ah sì! . . .
Ma confusa ho la mente
Ed il pensier mi sfugge . . .

JORG:
Il libro santo schiudi,
T'ispirer il Signore . . .

STIFFELIO:
Dicesti ben . . .

JORG:
Fa core.



STIFFELIO:
"Allor Gesù rivolto
Al popolo assembrato
Mostrò l'adultera
Ch'era a suoi piedi e così disse:

LINA:
(Oh, ciel!)


STIFFELIO:
'Quegli di voi che non peccò
La prima pietra scagli.'

JORG:
Che parli?

LINA:
(E non finisce?)

STIFFELIO:
E la donna, la donna
Perdonata s'alzò."


LINA:
Gran Dio!

JORG:
Che fai, Stiffelio?

STIFFELIO:
"Perdonata, perdonata."

Iddio lo pronunziò.


CORO:
"Perdonata! Perdonata!" Iddio lo pronunziò.


LINA:
Gran Dio!

ACT 2

ATTO TERZO
SCENA I



EGBERTO:
Ei fugge! . . . e con tal foglio
Mina a seguirlo tenta! . . .
Infame! . . . egli s'invola a mia vendetta! . . .
O spada dell'onor che per tant'anni
Cingevi il fianco del guerriero antico
E nei cimenti a lui mietevi gloria,
Vanne lungi da me . . . più non ti merto . . .

Disonorato io son! . . . disonorato!
E ch' la vita mai senza l'onore?
È un'onta . . . ebben, sì tolga . . .
Sì, sì un istante, e tutto sia finito!

Ma lasciar tutto! . . . Aroldo . . . la mia figlia! . . .
La mia colpevol figlia! . . . che! . . . una lagrima! . . .
Lagrima il ciglio d'un soldato! . . . Oh quanto
Sei tu grande, o dolor! . . . Mi strappi il pianto.

Mina, pensai che un angelo
In te mi desse il cielo,
Raggio d'amor purissimo
Degli anni miei sul gelo . . .
Stolto! . . . sognai! . . . Sparita
La gioia di mia vita;
Un'innocente lagrima
Spirando non vedrò
Solo seguace al feretro
Il disonore avrò.


ATTO TERZO
Scena II



AROLDO:
Ah sì finisca . . . Aroldo, Aroldo...
Addio estremo . . .


BRIANO:
Ei qui verra . . .

EGBERTO:
Chi?

BRIANO:
Voi!... d'Aroldo cerco.


EGBERTO:
È inaccesso a tutti . . .

BRIANO:
A me nol fia
Quando sapra raggiunto il fuggitivo.

EGBERTO:
Che di'?

BRIANO:
Ei verra tra poco . . .


ATTO TERZO
Scena III


EGBERTO
Godvino qui verrà!...
In questo tetto uno di noi morrà!
Oh gioia inseprimibile,
Che questo core innondi,
È troppo, troppo il palpito
Che in tutto me diffondi!
Convulsa provo un'estasi
Che quasi par deliro!
La voce ed il respiro
Mancar gi sento a me!
Vendetta! . . . Ah vieni, affrettati,
Rinascerò per te!



ATTO TERZO
SCENA IV

.
AROLDO:
L'istante s'avvicina!...
O Santa Terra, o campi d'Ascalona
Del sangue mio bagnati!...
O sole d'Oriente che la Croce
Baciasti sculta sulla mia lorica,
È cruda in ver questa mercé ch'io colsi!...
Ma giunge alcuno!... è desso!... Il tuo furore
In te racchiudi, né tradirmi, o core.






GODVINO:
Ricercare mi feste?

AROLDO:
Sì.

GODVINO:
Prevedo
Le accuse...

AROLDO:
Non un detto.

GODVINO:
Non m'opporrò a vendetta, se bramate . . .

AROLDO:
Solo ho un'inchiesta . . .

GODVINO:
Quale?

AROLDO:
Che fareste, se pur libera fosse
Mina? . . .

GODVINO:
Che dite!

AROLDO:
Io chiedo! . . . Rispondete.

GODVINO:
A impossibil supposto?

AROLDO:
Jorg? . . .
S'avverta Mina, che qui l'attendo . . .


GODVINO:
E che cercate?

AROLDO:
Saper s'è a voi più cara
Colpevol libertade, o l'avvenire
Di donna che perdeste...
Là tutto udrete..


GODVINO:
(Cielo!)



ATTO TERZO
Scena V



AROLDO:
Inevitabil fu questo colloquio
Prima di separarci . . .

MINA:
Che! . . . Partite? . . .

AROLDO:
Sì . . . questa sera . . .

MINA:
Voi! . . . Come?

AROLDO:
Udite!
Opposto il calle che in avvenire
La nostra vita dovra seguire . . .
Col guardo fisso soltanto in Dio
Vo' rassegnato correre il mio . . .
Voi, stretta all'uomo del vostro core,
Trarvi potrete dal disonore . . .

MINA:
Che dite! . . .

AROLDO:
Quando ci unimmo sposi,
Al vostro amore col mio risposi...
Or fra noi tutto, tutto è cangiato;
L'infausto nodo sarà troncato...
Quest'atto il frange . . .

MINA:
Cielo, un divorzio! . . .

AROLDO:
A voi, segnatelo . . . firmato io l'ho.

MINA:
Pietà, pietade, non mi scacciate...
O all'onta, al duolo soccomberò...
Sì crudo, Aroldo, non vi mostrate...
(Ahimè! che il pianto frenar non so!)





AROLDO:
Credete che per lacrime
Si scemi il dolor mio?...
Che l'onta incancellabile
Si terga dall'obblio?...
Che rassegnato accogliere
io possa il disonor?...
Ah vivon quanto l'anima
Le offese dell'onor! . . .

MINA:
A me quell'atto . . . Datelo.

AROLDO:
Firmate?

MINA:
Sì.

AROLDO:
(Che ascolto!)

MINA:
Trama pensaste il piangere . . .
Ora tal dubbio è sciolto...

Entrambi siamo or liberi,
Tutto tra noi cessò.

Ora il potrete . . . Uditemi!

AROLDO:
Non più, signora!

MINA:
Il vo'!
Non allo sposo, al giudice
Rivolgo il detto mio...
Ei fino dal patibolo
Clemente ascolta Iddio...
La donna più non supplica,
Qui la colpevol sta . . .

AROLDO:
Lasciatemi . . . lasciatemi . . .

LINA:
Lo esigo... giudicatemi...


Come fossi a Dio presente
Il mio labbro qui non mente...
S'ho fallito, l'alma è pura,
Né il mio duolo ebbe misura...
D'altri donna andar dovrei
Per redimermi all'onore?...
E sorvivere potrei
Discacciata dal suo core . . .






AROLDO:
Basti! Basti!

MINA:
D'altrui moglie!
Ah voi dunque non capite
L'amor mio! . . .

AROLDO:
Amor! . . . che dite! . . .

MINA:
V'amai sempre . . . sempre v'amo;
Testimonio Iddio ne chiamo . . .

AROLDO:
Ma colui! . . .

MINA:
Fu tradimento . . .

AROLDO:
Vi tradiva! . . .

MINA:
Sì . . .

AROLDO:
Fia spento . . .
Io n'ho il dritto . . .

MINA:
Cielo! . . .

AROLDO:
È la.




ATTO TERZO
Scena VII



EGBERTO:
Non v'è più.

MINA:
Che!

BRIANO:
Un'uccisione?

AROLDO:
Un duello?

EGBERTO:
Un'espiazione . . .
Chi poteva il disonore
Rivelar, estinto gia.


BRIANO:
Vieni al tempio del Signore,
Virtù nuova avrai cola.



ATTO TERZO
Scena VIII



AROLDO:
Ah sì, voliamo al tempio,
Fuggiam le inique porte,
Delitto solo e morte
Qui l'uomo vi stampò.
Ai seduttori esempio
Rimanga questo tetto . . .
Iddio l'ha maledetto,
D'infamia il fulminò.

MINA:
A dunque non v'ha in terra
Conforto al mio dolore! . . .
D'involontario errore
Perdono non avrò!
Clemente Iddio disserra
Di tua piet il tesoro,
Col palpito t'imploro
D'un cor che non peccò!

ACT 4