AROLDO / STIFFELIO


ATTO PRIMO
Scena I



CORO:
Tocchiamo!... a gaudio insolito
Dischiudendosi ogni corI...
Al prode Aroldo, al reduce
Di Palestina, onor!...
Per lui di Kenth più splendida
La stella sfolgorò.
Finché avran vita i secoli
Il nome suo eternò.
Tocchiamo!... poiché intrepido
Corone egli mieté,
Soave ed ineffabile
D'amore avrà mercé.
Chi forte potea vincere
L'infido saracen
Godrà posarsi placido
Di fida sposa in sen.




ATTO PRIMO
Scena II



MINA:
Ciel, ch'io respiri!... il gaudio del convito,
Onde si plaude al reduce mio sposo,
Supplizio era per me!... che feci mai!...
Qual fantasma ovunque il mio delitto
M'appar!... mi lacera il rimorso!...temo
Che ognun mi legga a lettere di fuoco
Scolpita in fronte la parola: Colpa!...
Salvami tu, gran Dio!!...
Tu che mi leggi in core
E sai l'angoscia, e il pentimento mio!...
Egli viene!...



ATTO PRIMO
Scena III


AROLDO:
Perché sì triste?

MINA:
Oh Aroldo...

AROLDO:
Tu se' commossa!...

MINA:
Dopo
Tanti perigli...

AROLDO:
È vero, senza questo Pietoso solitario
Me spento forse piangeresti, o donna.
Ferito ei mi raccolse ad Ascalona,
La vita mi serbava... i Santi Luoghi
Noi visitammo uniti... sulla Sacra
Tomba giurammo d'esserne campioni,
E vivere indivisi...

MINA:
Ed egli sia
L'angiol di questo tetto protettore...

BRIANO:
Per sempre dalla colpa e dal delitto
La mano lo preservi del Signore.



ATTO PRIMO
Scena IV


AROLDO:
Sotto il sol di Siria ardente
Ricoperto d'aspre maglie,
Questo cor nelle battaglie
Non tremava che per te.

MINA:
(Ah! tai detti qual rovente
Lava piombano su me!)

AROLDO:
Lorché giacqui per ferita
Lungamente spasimando,
Solo, ah! solo a te pensando
Si leniva il mio dolor.

MINA:
(Quanto amore!... Ah di mia vita
Fia il rimorso struggitor!)

AROLDO:
Ma!... lacrime ti grondano!...
Tu tremi!... non m'inganno!...
Ti cruccia ascoso affanno?...
Parla al tuo sposo...

MINA:
No.

AROLDO:
No?... dunque allor sorridimi:
Oggi del nostro imene
Ricorre la memoria...

MINA:
Lo so... (Che orrende pene!)

AROLDO:
Dal cielo benedivane
Oggi la madre mia...
Oggi il suo anel... che fia!...
Non l'hai?... L'anel dov'è?...

MINA:
L'anello?

AROLDO:
Ebben, parlatemi...


MINA:
Ah!...

AROLDO:
Non c'è più!... Perché?...
Ah bada!... la sua perdita
Per noi saria fatale!...
Coll'ultimo suo vale
La madre mia mel diè.
Pria che smarrirlo un fulmine
Piombar dovea su noi;
Dovea gli abissi suoi
Aprir la terra a me.



ATTO PRIMO
Scena V



BRIANO:
I tuoi giungono... vieni...

AROLDO:
Brian!... son teco...
A te ritorno tosto.
!


ATTO PRIMO
Scena VI



MINA:
Tosto ei disse!... mio Dio!...
perduta sono...

"Rodolfo!" . . . Ciel non posso! . . .

EGBERTO:
(Oh miei sospetti!... di chiarirvi è tempo!...
Di mia casa l'onore alto lo impone...
O Godvino, se lo macchiasti, trema.)

MINA:
Sì, si, è deciso... il tutto a lui si sveli...


EGBERTO:
Che fai?...

MINA
Mio padre!...

EGBERTO:
A Godvino tu scrivi?

MINA:
Io?... no.

EGBERTO:
Silenzio...  Aroldo,
Di voi non son più degna!...
Non m'ingannava dunque,
o sciagurata!...

MINA:
Più tacer non potea... Soffriva troppo...

EGBERTO:
Ed ei?... Disperazione,
Morte per lui qui stanno.

MINA:
Ciel!...

EGBERTO:
Sì, la morte...

MINA:
Ah no, ch'ei viva, o Dio!
Ingannarlo dovrò?... No, nol poss'io.

EGBERTO:
Dite che il fallo a tergere
La forza non ha il core;
Che de' rimorsi il démone
Troppo vi fa terrore;
Dite che imen difficile
All'anima spergiura
Svelar la colpa impura
Che morte a lui darà.
Non basta a voi l'infamia,
Essere vil volete!...

MINA:
Padre!...

EGBERTO:
Sì, vil... ma uditemi.
Aroldo salverete...
D'amore immeritevole,
Dovrete amor subire!...

MINA:
No.

EGBERTO:
È d'uopo l'obbedire...

MINA:
Mai.

EGBERTO:
Mai?

MINA:
No, non sarà.

EGBERTO:
Ed io pure innanzi agli uomini
Dovrò l'ira soffocare?
La vergogna dovrò vincere,
Voi mia figlia ancor nomare?
Voi l'indegna che detesto,
Voi del padre disonor?...

MINA:
Oh qual fate orrendo strazio
D'una misera pentita!...
Non vi dicon queste lagrime
Che già troppo son punita?...
Non volente fui nel lezzo
Trascinata dell'error...

EGBERTO:
Basti adesso, quel pianto tergete.

MINA:
Ah nol posso...

EGBERTO:
Non più, lo dovete.

MINA:
No, nol posso...

EGBERTO
È di padre volere.

MINA:
Non lo posso...

EGBERTO:
È di moglie dovere...
Or d'Aroldo lo esige la vita...

MINA:
(Me infelice!...)

EGBERTO:
Lo vo'...

MINA:
Chi m'aita?

EGBERTO:
Or meco venite, il pianto non vale;
Nessuno sospetti l'evento fatale.
Sia come in sepolcro celato l'errore,
Lo esige, lo impera del sangue l'onore.
Sia Aroldo all'amore del mondo serbato,
Se il vostro perdeva mutabile cor.

MINA:
Orrenda parola!... per sempre perduto!...
Il pianto si celi, il duolo sia muto;
Sorrida serena nel.volto la calma,
Nasconda l'atroce procella dell'alma!...
Perduto!... perduto!!... eppure adorato
Qual cosa celeste fu sempre d


ATTO PRIMO
Scena VII


GODVINO
(O Mina, tu mi sfuggi, Ed io cotanto t'amo!...
Ecco il suo libro... ed eccone La chiave)...

BRIANO
(Cielo, che vedo!... quale trama!)

GODVINO
(Saprò così mia sorte.)

BRIANO:
(D'Aroldo è amico!... e qual?... noi ravvisai!)



CORO:
È bello di guerra dai campi cruenti
Al tetto natale tranquilli tornar!
È dolce a' suoi cari, felici, plaudenti
La serie de' corsi perigli narrar.





ATTO PRIMO
SCENA VIII




BRIANO:
(Forse costui!)

ENRICO

BRIANO
(È desso!... si discopra
Il mistero... Puniscasi la colpa...)
Vedi quel libro?

AROLDO:
Il vedo.

BRIANO:
Ivi s'attenta
All'onore...

AROLDO:
Di chi?...

BRIANO:
Al tuo forse.

AROLDO:
Cielo!

BRIANO:
Vi fu chiuso uno scritto.

AROLDO:
E chi '1 celava?

BRIANO:
Mira.

AROLDO
Enrico!... oh inferno!...

TUTTI
Per te, della croce possente guerriero
Che tanto di Kenth crescevi l'onor,
Ogn'alma ha qui un voto, costante, sincero:
S'infiorin tuoi giorni di pace, d'amor.

EGBERTO:
Eterna vivrà in Kenthe
la memoria
Del glorioso istante
In cui m'e dato accorvi nel mio tetto...
Ed or di re Riccardo alcuno esponga
Le gesta in Palestina.

CORO:
Aroldo... a voi... narrate

AROLDO:
Io?... no...

ENRICO:
Al comun desio
V' arrendete...

AROLDO:
Voi pur?...

ENRICO:
Sì.

AROLDO:
Si?...
Ascoltate.
Vi fu in Palestina tal uomo che indegno
L'onor d'un amico d'insidia fe' segno.
A libro racchiuso fidava uno scritto
Che il calle appianargli doveva al delitto.
Un vecchio, vegliando dell'ospite il lare,
La tresca nefanda giungeva a svelare!...
Il vil, che tradiva la fede, l'onore,
Accerchi tremendo l'eterno furore...
Ma storia simile qui un vate narrò;
Gli stessi suoi detti ripetervi vo...


MINA:
Ah!...

AROLDO:
Chiuso!...

ELENA:
Ne ha Mina la chiave...

MINA:
(Gran Dio!...)

AROLDO:
Apritelo dunque...

MINA:
Che dite?

AROLDO:
Il voglio.

MINA:
Io!

AROLDO:
Aprite voi, lo replico,
È inutile il terrore.
D'un vile traditore
Qui la condanna sta.

TUTTI:
Oh qual m'invade ed agita
Terribile pensiero!...
Fatal, fatal mistero
Quel libro svelerà!

AROLDOROLDO: volé
Uno scritto!...



MINA:
(Gran Dio!)

EGBERTO
V'arrestate.
Non v'è legger tal foglio concesso...
Chi lo scrisse, cui spetti ignorate...

AROLDO:
Io
nol curo... rendetelo... il vo'.

EGBERTO:
Vecchio sono..

AROLDO:
Rendetelo...

EGBERTO:
No.

AROLDO:
Chi ti salva, o sciagurato

Dallo sdegno che m'accende?
Cieco l'ira già mi rende,
Più non freno il mio furor.

MINA
Su me tutta cada alfine,
Ma le nevi di quel crine
R
ispettatele, signor.

EGBERTO:
Nel recinto dei sepolcri

Da me atteso or or sarai;
Armi a scelta troverai...
Ti precedo, o traditor.

GODVINO:
Freno all'ira... io non la temo (ad Egberto)
Se ch'io sia voi conoscete,
Sconsigliato invero siete
Nel gridarmi traditor.

BRIANO, CORO:
A turbar la bella calma
Che spirava in ogni pettoerto un demone il sospetto
(Ad Aroldo lanciò in cor.)

ACT 2