melodramma in quattro atti
Data rappresentazione 21/10/2003
Città rappresentazione Piacenza
Luogo rappresentazione Teatro Municipale
Libretto Francesco Maria Piave
Regia Pier Luigi Pizzi
Interpreti
Gustavo Porta (Aroldo)
Adriana Damato (Mina)
Franco Vassallo (Egberto)
Enrico Giuseppe Iori (Briano)
Nuova produzione del Teatro Municipale di Piacenza
Scenografia Pier Luigi Pizzi
Costumi Pier Luigi Pizzi
Musiche Giuseppe Verdi
Orchestra Fondazione Arturo Toscanini
Direzione d'orchestra Pier Giorgio Morandi
Coro Teatro Municipale di Piacenza
Maestro del coro Corrado Casati
Il direttore d'orchestra era Pier Giorgio Morandi, lunghissimo curriculum operistico. Eppure, benché abbia impresso sicuramente una "direzionalità" e quindi una sua personale interpretazione all'opera, ha trattato la musica verdiana in modo piuttosto frettoloso. Aroldo è infarcita di frasi lunghe ed ampie, di uno sviluppo melodico più sottile anche quando (come nella cabaletta di Mina) è virtuosistico, un'opera che si avverte rimaneggiata dopo le conquiste di Les Vêpres siciliennes. I cantanti ci sono sembrati poco sostenuti quando cercavano di dar respiro a questo fraseggio, soprattutto la brava, molto brava Adriana Damato. Voce non grandissima ma particolarmente espressiva, attenta alle dinamiche e alla pronuncia.
Ci si attendeva Fabio Armiliato nel ruolo del protagonista: invece, stanti i rigori del precoce inverno padano, è stato sostituito da Gustavo Porta, non all'altezza di un ruolo veramente difficilissimo tra i difficilissimi, tutto compresso com'’è nel registro medio e acuto, spesso sul passaggio, con frasi che troveremo un giorno molto simili in Otello. Un ruolo da attore, che deve incarnare un uomo fragile, inquieto, pronto all'ira come al perdono. Il baritono Franco Vassallo (applauditissimo) è il classico baritono col vocione; ovviamente tra cantabile e cabaletta il suo forte è quest'ultima. Ogni fa diventa occasione per un'esondazione vocale il che, spesso, non ha nulla a che vedere con la musica di Verdi. Bravo il basso Enrico Giuseppe Iori e appropriato il tenore comprimario Valter Borin nel ruolo dell'infame seduttore; gli altri hanno appena due note. (Daniele Carnini)