STANKAR / EGBERTO
Silenzio! . . . "Rodolfo! / Aroldo. . .
Di voi non son più degna!"
Non m'ingannava dunque,
o sciagurata! . . .
LINA / MINA
Tacer più non potea . . . tropo soffriva . . .
STANKAR / EGBERTO
Ed ei? . . . Disperazione,
Morte per lui qui stanno.
LINA / MINA
Ciel!
STANKAR / EGBERTO
Sì, morte . . .
LINA / MINA
Ah no, ch'ei viva, o Dio!
Ma ingannarlo dovrò? . . . No, nol poss'io!
STANKAR / EGBERTO
Dite che il fallo a tergere
La forza non ha il core;
Che de' rimorsi il demone
Troppo vi fa terrore;
Dite ch' men difficile
All'anima spergiura
Svelar la colpa impura
Che morte a lui dar.
Non basta a voi l'infamia,
Essere vil volete! . . .
LINA / MINA
Padre! . . .
STANKAR / EGBERTO
Si, vil . . . ma uditemi.
Rodolfo / Aroldo salverete . . .
D'amore immeritevole,
Dovrete amor subire! . . .
LINA / MINA
No.
STANKAR / EGBERTO
È d'uopo l'obbedire . . .
LINA / MINA
Mai!
STANKAR / EGBERTO
Mai!
LINA / MINA
No, non sara.
STANKAR / EGBERTO
Ed io pure in faccia agli uomini
Dovrò l'ira soffocare,
La vergogna dovrò vincere,
Voi mia figlia ancor nomare;
Voi, l'indegna che disprezzo,
Voi, del padre disonore.
LINA / MINA
Oh qual fate orrendo strazio
D'una misera pentita!
Non vi dicon queste lagrime
Che troppo son punita?
Non volente fui nel lezzo
Trascinata dell'error.
STANKAR / EGBERTO:
Basti adesso, quel pianto tergete.
LINA / MINA
Ah, nol posso!
STANKAR / EGBERTO
Non più, lo dovete.
LINA / MINA
No, nol posso! . . .
STANKAR / EGBERTO
E' di padre volere.
LINA / MINA
Non lo posso! . . .
STANKAR / EGBERTO
È di sposa dovere;
Di Rodolfo lo esige la vita . . . / Or d'Aroldo lo esige la vita...
LINA / MINA
Tacerò. / (Me infelice!...)
STANKAR / EGBERTO
Tempo ben. / Lo vo'...
LINA / MINA
Chi m'aita!
STANKAR / EGBERTO
Or meco venite, il pianto non vale;
Nessuno sospetti l'evento fatale:
Stia come in sepolcro celato l'errore,
Lo esige, lo impera del sangue l'onore.
A Müller del mondo l'amor fia salvato, / Sia Aroldo all'amore del mondo serbato,
Se il vostro perdeva mutabile amor.
LINA / MINA
Orrenda parola! . . . per sempre perduto! . . .
Il pianto si celi, il duolo sia muto;
Sorrida serena nel volto la calma,
Nasconda l'atroce procella dell'alma! . . .
Perduto! . . . perduto! . . . eppure adorato
Qual cosa celeste fu sempre dal cor! . . .